Bonus Ristrutturazioni: sì anche al familiare convivente

pexels photo 268362.jpeg

Il Bonus Ristrutturazioni, una delle agevolazioni più utilizzate in edilizia, non è riservato solo ai proprietari dell’immobile. Può infatti essere sfruttato anche da un familiare convivente, purché rispetti alcune condizioni precise.

La normativa – confermata anche dall’Agenzia delle Entrate – stabilisce che la detrazione spetta a chi vive stabilmente con il possessore o il detentore dell’immobile oggetto dei lavori. In questo caso, il familiare deve:

  • autocertificare la convivenza già esistente all’avvio dei lavori;
  • sostenere personalmente le spese, dimostrandolo con i pagamenti tracciabili.

Per “familiare convivente” si intendono il coniuge (o parte di unione civile), i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado. La detrazione si applica anche al convivente di fatto.

Altri beneficiari possibili

Oltre ai familiari conviventi, il Bonus può essere utilizzato da:

  • proprietari e nudi proprietari,
  • usufruttuari, comodatari e inquilini,
  • soci di cooperative,
  • imprenditori individuali (se l’immobile non è bene strumentale o merce),
  • promissari acquirenti e coniugi separati assegnatari.

Percentuali di detrazione

Per il 2025 la detrazione è del:

  • 50% per la prima casa,
  • 36% per gli altri immobili.

Dal 2026 è previsto un graduale abbassamento: 36% sulla prima casa e 30% sugli altri immobili.

Interventi ammessi

Il Bonus copre:

  • ristrutturazioni edilizie,
  • manutenzioni straordinarie,
  • restauro e risanamento conservativo.

Sono esclusi gli interventi di manutenzione ordinaria sulle singole unità abitative, che invece diventano detraibili se riguardano parti comuni condominiali.

In sintesi: anche il familiare convivente può beneficiare del Bonus Ristrutturazioni, ma deve essere convivente al momento dell’avvio dei lavori e farsi carico direttamente delle spese.

Torna in alto